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Falsi braccianti per ottenere contributi: maxi truffa nel Messinese

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La guardia di finanza di Messina ha scoperto una presunta frode ai danni dell’Inps e dell’Agea: oltre 150 falsi braccianti agricoli e sequestro di beni per un milione e mezzo. Al centro dell’inchiesta, l’indebita percezione di finanziamenti pubblici, nonché del falso “bracciantato” agricolo.

Denunce a vario titolo, per frode, falso e truffa aggravata finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche. Le indagini, coordinate dalla Procura di Messina ed eseguite dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Patti, sotto il coordinamento del Gruppo della Guardia di Finanza di Milazzo, hanno consentito di stroncare “un rodato meccanismo che aveva consentito a ben 156 lavoratori di ottenere indebitamente le previste indennità assistenziali e previdenziali per il settore agricolo, pari ad oltre 550mila euro”.

Al centro delle indagini, una società cooperativa agricola, con sede a Piraino, legalmente rappresentata da un uomo di 63 anni che aveva comunicato all’Istituto l’assunzione di centinaia di operai da impiegare nei terreni di sua proprietà. Gli investigatori hanno però accertato che la cooperativa era in realtà solo una “cartiera”, ovvero un’azienda priva di personale e di una reale struttura operativa.

I braccianti, pur non avendo mai lavorato,avrebbero percepito contributi previdenziali ed assistenziali non dovuti. La presunta truffa avrebbe riguardato anche l’erogazione di contributi pubblici, circa mezzo milione di euro, concessi dall’Agea nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale Sicilia 2007-2013, finanziati per migliorare le strutture aziendali agricole operanti nell’area dei Nebrodi, soprattutto nel territorio di Montalbano Elicona.

Il gip di Messina ha disposto nei confronti del rappresentante legale della cooperativa il sequestro preventivo di beni per un valore di circa 1,5 milioni di euro e sono state sequestrate il 60% delle partecipazioni di una società di Piraino.

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