Covid, la Sicilia attende l’esodo: “Ma dicembre e gennaio saranno terribili”

“Siamo ancora nel pieno della seconda ondata di Sars-CoV-2, dicembre e gennaio saranno terribili per due motivi: per i problemi nell’accesso ai servizi e per le tante differenze a livello ragionale”. Lo ha affermato Walter Ricciardi, consigliere del ministero della Salute e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, nel suo intervento al quinto “Orphan Drug Day”, promosso online dall’Osservatorio malattie rare (Omar).

Parole che non lasciano adito a dubbi e che riportano indietro di qualche settimana rispetto al cauto ottimismo di questi ultimi giorni. Sebbene il Dpcm abbia imposto delle strette, soprattutto in termini di spostamenti, la situazione non è la stessa in tutte le regioni.

In Sicilia si è passati dalla “zona arancione” a quella gialla in virtù del calo dei contagi che si è registrato in queste settimane e che ieri hanno toccato il punto più basso con 1.022 casi registrati in un solo giorno.  Meno di così soltanto il 31 ottobre con 952 positivi e 8.106 tamponi. I test registrati ieri invece sono stati 8.132, non una grossa differenza dunque.

La Regione sta preparando una nuova ordinanza per contrastare l’esodo, si stima che dovrebbero fare ritorno in Sicilia tra 60 e le 70mila persone. Il rischio fondato è che si possa aggirare la data del 21 dicembre, quella prevista per l’inizio dello stop ai trasferimenti da una regione all’altra.

Nei giorni scorsi sono stati effettuati dei sopralluoghi negli aeroporti di Palermo e Catania per controllare che ci siano le condizioni per sottoporre a tampone i passeggeri di rientro nell’Isola. Non è da escludere quindi che si possano organizzare dei drive-in anche nelle principali aerostazioni in Sicilia.

Articoli correlati:

Covid, preparativi per l’esodo: test in aeroporto per chi torna in Sicilia

Ordinanza anti-esodo in arrivo: test per chi ritorna in Sicilia per le Feste