“Quando una storia finisce”. Inizia così il post di Ignazio Corrao pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Corrao, questa mattina ha annunciato la fuoriuscita, insieme ad altri parlamentari, dal gruppo pentastellato all’Europarlamento.
Nel post ripercorrere le fasi più importanti della sua militanza nel M5s, spiegando i motivi che lo hanno portato alla rottura. “L’aria dentro è irrespirabile da mesi e gli spazi di confronto interno del tutto azzerati (per questo sono aumentate le esternazioni pubbliche). Così i rapporti umani, anche quelli belli, rischiano di essere compromessi e non ne vale la pena”.
“Io non rimpiango nulla (…) che il Movimento avesse un inizio e una fine era noto a tutti noi sin dal principio. (…) Quello che oggi si chiama M5s è un’altra cosa, qualcosa di più simile agli altri partiti e sicuramente qualcosa a cui, da cittadino, non mi sarei avvicinato (così come non mi avvicinai agli altri a suo tempo). Gianroberto Casaleggio diceva che i partiti, prima di scomparire, proveranno a somigliare al M5S. Purtroppo è successo l’esatto contrario”.
“È una cosa difficile, che fa male. (…) Mantengo rispetto per molti dei miei colleghi e amicizia per altri e non ho intenzione di togliere tempo al lavoro litigando con loro. Così come non ho intenzione di offendere la mia intelligenza e il mio percorso scendendo al livello di fango di alcune persone che non si sarebbero presi manco nel NCD e che una volta saltate sul carro, abusano di un simbolo e di un nome con cui non c’entrano nulla”.
Infine la proposta: “Forse sarebbe auspicabile un cambio di nome per salvaguardare il ricordo di qualcosa di molto bello, di storico, di unico, che rischia di essere rovinato anche nel ricordo, nell’immagine collettiva”.
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