Cellulari e droga in alcune celle del carcere di Augusta (Siracusa). A darne notizia è Calogero Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).
Nella tarda mattinata del 24 novembre “con un blitz da parte degli uomini della Polizia penitenziaria di Augusta – racconta Navarra – sono stati intercettati e sequestrati alcuni smartphone e sostanze stupefacenti che in un primo tempo avevano eluso i controlli di routine. La grave carenza organica del penitenziario viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria che hanno posto in essere questa operazione”.
“Sono oramai svariati i tentativi per occultare droga e telefonini e introdurli poi all’interno degli istituti penitenziari – aggiunge Donato Capece, segretario generale del Sappe -: ma il personale di polizia penitenziaria, pur senza l’ausilio di adeguati mezzi, è sempre più professionale nel rinvenimento di tutto ciò che non è legale e non è consentito introdurre nel carcere. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama l’interesse degli spacciatori che tentano di trasformare la detenzione in business”.