“Una proroga straordinaria per la chiusura dei progetti e una maggiore flessibilità nella realizzazione dei programmi”. A chiederlo alla Regione siciliana, per salvaguardare le imprese, è Sicindustria.
Sono un centinaio circa che, dopo essersi aggiudicate il bando a valere sull’azione 3.4.2 del Po Fesr, “Incentivi all’acquisto di servizi di supporto all’internazionalizzazione”, e aver pianificato investimenti in progetti di promozione, partecipazione a fiere ed eventi internazionali, si sono trovate di fronte allo stop imposto dall’emergenza da Covid – 19.
“Risultato: sospese forniture, fiere, consegne e imprese in ritardo non solo sulla tabella di marcia aziendale ma anche sulle scadenze previste. Da qui il paradosso perché gli imprenditori ora rischiano di non poter completare l’intervento finanziato per cause a loro non imputabili e di dover, però, restituire quanto incassato fin qui per non aver completato il programma”.
“Ci troviamo in una situazione veramente complicata”, dice il vicepresidente vicario di Sicindustria, Alessandro Albanese. “Ci sono aziende, e mi arrivano ogni giorno parecchie segnalazioni, che hanno bisogno di più tempo per completare gli investimenti e pochi mesi non basteranno affatto”.
Mentre, infatti, nelle altre azioni relative agli obiettivi tematici Ricerca sviluppo tecnologico e innovazione (OT1) e Competitività delle piccole e medie imprese (OT3), le imprese hanno registrato un rallentamento nella realizzazione dei programmi, nell’azione 3.4.2 si è riscontrata una vera e propria impossibilità oggettiva perché i principali eventi internazionali previsti nel corso del 2020 sono stati cancellati, lo stesso sta accadendo per quelli del 2021 e alcuni eventi, con cadenza biennale, saranno riprogrammati non prima del 2022. È per questo che Sicindustria chiede una proroga straordinaria per la chiusura dei progetti e una maggiore flessibilità nella realizzazione dei programmi.
“In particolare – conclude Albanese – occorre emanare un provvedimento di proroga straordinaria di 12 mesi rispetto alla chiusura di ogni singolo cronoprogramma, in aggiunta a quella di tre mesi prevista dall’avviso, ma anche la possibilità di una variazione al progetto di investimento presentato con l’inserimento eventuale di fiere virtuali e eventi promozionali digitali. Il tutto sempre nel rispetto della strategia e dei paesi target del Print, il programma regionale di internazionalizzazione”.