Sono oltre mille le indagini aperte in tutta Italia per il reato di revenge porn, introdotto dal Codice Rosso, le misure introdotte dal Guardasigilli Alfonso Bonafede per contrastare la violenza di genere e punire la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti.
Secondo il report, la Sicilia è la seconda regione in Italia per numero di denunce inerenti alla divulgazione di foto intime che ritraggono donne ignare. L’Isola è preceduta dalla Lombardia e seguita dalla Campania.
La fascia d’età più colpita va dai 31 ai 44 anni, le vittime sono italiane nell’80% dei casi. Nel periodo gennaio-settembre di quest’anno, confrontato con lo stesso periodo del 2019, si registrano un calo dei reati spia (come lo stalking, i maltrattamenti in famiglia e le violenze sessuali), rispetto allo scorso anno. Numeri che risentono evidentemente anche della difficoltà di denunciare del periodo del lockdown, dove tutte e tre le fattispecie fanno registrare un calo.
I dati sono contenuti nel report “Un anno di Codice Rosso reati spia e femminicidi” realizzato dalla Direzione centrale della polizia criminale. Tra le vittime straniere, predominano quelle di nazionalità romena, anche in relazione alla maggior presenza sul territorio nazionale.
Anche gli autori di tali reati hanno un’età compresa tra 31 e 44 anni (39%), in prevalenza sono italiani (74%) e solo il 2% sono minorenni (1% nel 2019).