Scendono i contagi in Sicilia ma anche i tamponi: sono 1.258 i casi registrati nelle ultime 24 ore a fronte di 6.447 test. Ieri, invece, erano 1.838 e i controlli eseguiti 9.386.
Anche oggi ci sono delle vittime: 45 morti su un totale di 1.186 da inizio pandemia. I dimessi perché guariti aumentano 14.781 mentre i casi identificati da sospetto diagnostico salgono a 32.768. Quelli scoperti da attività di screening 20.361.
I ricoverati con sintomi sono arrivati a 1.597 di cui 241 in Terapia Intensiva. In isolamento domiciliare ci sono 35.324 soggetti. Attualmente positivi: 37.162.
Ma il Coronavirus in Sicilia non è fatto soltanto di numeri. Ieri, è scoppiato il caso dei posti letto delle Terapie Intensive con la pubblicazione di un messaggio audio inviato ai manager della sanità da Mario La Rocca, dirigente dell’assessorato regionale alla Sanità.
Quest’ultimo, alla vigilia della classificazione delle regioni, il 4 novembre, esortava a “caricare” i dati del sistema sanitario sulle piattaforme. Da qui il polverone. L’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza, ha poi dichiarato che se La Rocca “in maniera forte ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, penso abbia fatto il suo dovere”.
Bufera sui dati in Sicilia, La Rocca: “False cartelle per non dare posti Covid”
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha subito invocato l’invio degli ispettori in Sicilia ricevendo la pronta replica del presidente della Regione, Nello Musumeci: “Mandate dieci, cento ispettori ma basta con le speculazioni”.
Ieri in tarda serata, poi, La Rocca, è tornato sull’argomento dichiarando di ver visto con i suoi occhi diagnosi false per non assegnare i posti letto ai pazienti Covid, riferendosi chiaramente ad una sorta di ostruzionismo da parte di dirigenti generali di ospedali, a suo dire, non in grado di applicare il piano del governo Musumeci per l’aumento dei posti.
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