“Pur di non svuotare alcuni reparti, per destinare i posti letto ai pazienti Covid, c’è chi ha scritto nelle cartelle cliniche diagnosi inventate”, a dirlo all’Ansa è Mario La Rocca, dirigente generale dell’assessorato regionale alla Sanità.
La Rocca è finito nella bufera per il messaggio audio pubblicato oggi da lasicilia.it, con cui, il 4 novembre, invitava i manager dell’Asp e degli ospedali a “caricare” nelle piattaforme i dati relativi ai posti letto, alla vigilia della classificazione delle regioni.
“Ricordo una cartella -prosegue – che parlava di tubercolosi, ma non era vero”. Poi parla di ostruzionismo da parte di alcuni sanitari per impedire l’attivazione di posti per pazienti Covid e di dirigenti generali di ospedali non in grado di applicare il piano del governo Musumeci per l’aumento dei posti.
“Quando andai all’ospedale “Cervello” di Palermo – racconta La Rocca – vidi che nel pronto soccorso di Pediatria c’era una sola bambina che faceva i compiti. Appurai che c’erano 6-7 accessi al giorno in questo reparto che era separato solo da una porta dall’area Covid“.
Da lì sarebbero poi arrivate delle “grida disperate“: le richieste di aiuto dei pazienti affetti da Coronavirus: “Quella mattina il personale aveva chiesto gli straordinari e non voleva spostarsi di reparto mentre c’era chi aveva bisogno. C’era dunque la possibilità di reperire lì dei posti letto Covid ma tutto era immobile”.