Maxi confisca da 31 milioni della polizia di Catania ai danni di Michele Guglielmino, 51 anni, imprenditore ritenuto dagli investigatori vicino al clan Cappello.
La confisca ha riguardato il settore della grande distribuzione di generi alimentari, settore in cui l’uomo opera. Il provvedimento, eseguito dalla divisione anticrimine e dalla Squadra Mobile, è stato emesso su proposta del questore e su richiesta della Procura distrettuale.
Riguarda 12 punti vendita della catena “G.M”, un distributore di carburanti, 7 immobili tra terreni e fabbricati, cinque veicoli, diversi conti correnti e rapporti finanziari intestati ai familiari, ma per l’accusa sarebbero tutti riconducibili all’interessato.
Per Guglielmino, il Tribunale ha disposto l’obbligo di soggiorno per tre anni nel comune di residenza. “Attivo nel traffico degli stupefacenti – affermano gli inquirenti – e vicino al clan Cappello, per contesto familiare e ambientale di riferimento e dalle dichiarazioni di numerosi collaboratori di giustizia”.
Secondo la Dda si sarebbe “distinto nella capacità di inserirsi nel mercato della grande distribuzione di generi alimentari, reimpiegando il denaro, provento delle attività illecite, nell’acquisto di beni e nella costituzione di numerosi supermercati e attività commerciali intestate ai familiari”.
La questura invece lo riterrebbe “molto vicino a Angelo Cacisi, elemento di vertice del clan Cappello, al quale ne aveva anche favorito la latitanza”.
L’imprenditore era già stato arrestato in passato dalle Squadre Mobili di Catania e Enna in diverse operazioni antidroga. Parte dei beni confiscati erano stati sequestrati nel 2018 dalla polizia del capoluogo etneo.