A Catania solo un laboratorio pubblico su 8 effettua analizza i tamponi per il Covid. Secondo la Federazione italiana sindacale medici uniti, infatti, la maggior parte dei test vengono inviati al Policlinico universitario “con evidenti, e gravi, conseguenze, e ritardi, nei tracciamenti dei pazienti positivi”. La denuncia è del coordinatore provinciale della Fismu Catania, Cosimo Trovato.
Inoltre “a livello provinciale la gestione degli interventi sanitari per contrastare il Covid19 non è affidata a medici igienisti ed epidemiologi”, sostiene Trovato che per questo motivo ha scritto al direttore generale dell’Asp.
Per Paolo Carollo, segretario regionale Fismu, “non c’è da meravigliarsi della situazione catanese visto che il dirigente generale dell’assessorato alla salute è un ingegnere, mentre la dirigente generale del dipartimento delle attività sanitarie e dell’osservatorio epidemiologico è una commercialista-revisore contabile. Sicuramente eccellenti professionisti, ma non ci sono medici specialisti a dirigere i posti chiave della sanità in Sicilia. Come sempre in Sicilia la farsa si accompagna alla tragedia”.
Poi l’allarme sulla situazione dei numero dei tamponi effettuati nell’Isola: “Siamo prossimi ad essere il fanalino di coda e siamo in crisi anche per la buona organizzazione della campagna per i vaccini anti influenzali, perché insufficienti o distribuiti in modo disomogeneo. La realtà sanitaria nell’isola richiede urgentemente chiarezza e interventi a tutela della popolazione e dei medici che operano in prima linea”.