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Da lunedì scuole dell’obbligo chiuse a Palermo. L’ha deciso il sindaco Leoluca Orlando che proprio oggi, non per la prima volta, ha chiesto i dati sui contagi da Covid negli istituti al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore alla Salute, Ruggero Razza.
Sempre oggi, in una diretta Facebook aveva dichiarato che se non fossero arrivati i numeri con l’incidenza dei casi di Coronavirus nelle scuole, avrebbe sospeso le lezioni con una propria determinazione.
Negli ultimi giorni, il sindaco aveva chiesto più volte di conoscere i dati: “Preso atto del mancato invio di notizie circa lo stato delle strutture ospedaliere in città e della tenuta del sistema sanitario complessivamente a livello regionale, con possibile ricaduta gravissima sulle condizioni di sicurezza dei cittadini, e del considerevole aumento dei contagi in tutta la Regione, oltre che nella città e nell’area metropolitana di Palermo ho deciso a malincuore di disporre a partire da lunedì prossimo la chiusura di tutte le scuole dell’obbligo della città”.
“Lo annuncio già oggi – continua il primo cittadino – perché le famiglie, i dirigenti scolastici e gli insegnanti possano prepararsi per tempo e non trovarsi di fronte ad un provvedimento dell’ultimo minuto. E una decisione presa con sofferenza perché sono conscio che la didattica a distanza, per quanto possa essere svolta con professionalità e passione, non può garantire quel rapporto umano che è parte integrante del processo di apprendimento”
“Siamo di fronte ad una emergenza sanitaria, devo assumermi la responsabilità di questo provvedimento che mira a ridurre gli spostamenti in città e a limitare quindi il rischio che i contagi continuino a salire portando ulteriore appesantimento per il sistema sanitario e sui medici già allo stremo”.
Rimarranno aperte, invece, le scuole dell’infanzia comunali che sono basate sul sistema della territorialità e perché l’incidenza dei contagi in queste strutture è del 0,15% degli alunni.
“È un provvedimento temporaneo, da lunedì si farà un monitoraggio puntuale e preciso dell’andamento dei contagi e, auspicabilmente, della situazione delle strutture ospedaliere, i cui dati saranno valutati perché la chiusura possa essere limitata al minimo indispensabile”.