La crisi economica causata dal Coronavirus e dalle leggi adottate per contenere i contagi renderebbero le attività commerciali più vulnerabili a fenomeni di usura. Lo sostiene Coldiretti sulla base delle analisi dell’Osservatorio sulla criminalità nell’agroalimentare e dopo la notizia di un ristoratore costretto a ricorrere a prestiti a strozzo con tassi fino al 120%.
“La criminalità – spiegano – estende il proprio business nell’agroalimentare per un valore di 24,5 miliardi. Si tratta della punta dell’iceberg di una situazione che rischia di aggravarsi senza un intervento tempestivo di sostegno alle imprese dell’intera filiera agroalimentare dopo la pubblicazione del decreto Ristori sulla Gazzetta Ufficiale”.
“Crescono, infatti, gli interessi delle organizzazioni criminali nel settore agroalimentare che è divenuto una delle aree prioritarie di investimento della malavita che ne comprende la strategicità in tempo di crisi perché consente di infiltrarsi in modo capillare nella società civile e condizionare la vita quotidiana delle persone”.
Articoli correlati:
“Usura, sfruttava la crisi con tassi fino al 120%”: arrestato un uomo a Catania