Il gip di Catania ha ammesso il Comune, la Cgil e l’Ugl come parte civile nel processo per il dissesto finanziario dell’amministrazione etnea. Oggi è iniziata l’udienza preliminare nell’aula bunker del carcere di Bicocca. La procura ha chiesto il rinvio a giudizio per trenta persone, tra cui anche l’ex sindaco Enzo Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti.
I reati contestati dai giudici sono falso ideologico per avere “falsamente attestato la veridicità delle previsioni di entrata” anche se “consapevoli della loro sovrastima” e per avere “dolosamente omesso l’iscrizione nell’atto contabile di somme sufficienti a finanziare gli ingenti debiti fuori bilancio”.
Per lo stesso caso, la Corte dei Conti, il 15 settembre, ha condannato Bianco al risarcire il Comune con 48mila euro e ha inoltre disposto l’interdittiva legale per anni 10. Condannata anche la sua Giunta e il revisore dei conti “per avere contribuito al verificarsi del dissesto finanziario” dell’Ente. Su queste condanne pende un ricorso.
Entrambe le inchieste sono effettuate dal nucleo di polizia economica finanziaria della guardia di finanza di Catania mentre quella penale è coordinata dal procuratore aggiunto Agata Santonocito e dai sostituti Fabio Regolo e Fabio Saponara.