L’Esecutivo ha impugnato la legge regionale sull’urbanistica. La proposta è partita dal ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia. Secondo la nota di Palazzo Chigi, la decisione è stata deliberata perché dieci articoli della legge 19 del 13 agosto 2020 andrebbero oltre le competenze regionali.
Nello specifico si tratta di quelli che dispongono gli strumenti di pianificazione territoriale e ne assegnano il coordinamento (articolo 8); attribuiscono agli assessorati al Territorio e ai Beni Culturali l’elaborazione e l’aggiornamento del piano territoriale (15); i contenuti del Ptr (19); il procedimento di formazione e di contenuti del Ptr e del Piano territoriale della città Metropolitana (articoli 21 e 22); i contenuti, il procedimento di formazione e approvazione del Piano urbanistico generale comunale (articoli 25 e 26); la disciplina dei patrimonio culturale dei beni isolati (27); la carta dei vincoli ossia lo strumento che preclude, limita o condiziona la trasformazione o l’uso del territorio (27); gli interventi urbanistici a compensazione dell’ambiente e la tutela del territorio rurale (articoli 36 e 37).
Secondo Boccia la Regione Siciliana avrebbe violato gli articoli 9 e 117 della Costituzione, con riferimento alla materia dell’ordinamento civile e della tutela dell’ambiente, dei beni culturali e del paesaggio.
Nelle prossime settimane, il governo istituirà un tavolo tecnico per superare la questione della competenza e redigere un testo che consenta di rinunciare all’impugnativa. Rinuncia che invece è arrivata su un’altra legge regionale: la numero 4 del 3 marzo 2020 sulle “Disposizioni in materia cimiteriale, di polizia mortuaria e di attività funeraria“. Palazzo d’Orleans, infatti, con una norma successiva ha modificato le parti impugnate dal governo nazionale.