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Il Governo riscrive i “decreti sicurezza”: ecco cosa cambia

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Varato dal governo il nuovo decreto che riscrive quelli legati alla sicurezza e all’immigrazione voluti dall’ex ministro dell’Interno, Matteo Salvini.  La notizia è trapelata durante la riunione di ieri sera durante la quale si è parlato anche di Def.

Per oggi, invece, è atteso il Consiglio dei Ministri per discutere del nuovo Dpcm legato all’emergenza Covid. Il collegio ha confermato l’impianto della bozza di decreto in materia di “immigrazione, protezione internazionale e complementare“, che modifica e supera i decreti sicurezza di Salvini. Come da accordo di maggioranza raggiunto a luglio, sono passate le norme che superano le multe milionarie alle Ong e riformano il sistema dell’accoglienza introducendo tra l’altro il regime di protezione speciale. Il decreto legge è stato approvato in un’ora.

Tra le altre cose, viene introdotto il reato per chi introduce in carcere un cellulare a un detenuto: la pena va da 1 a 4 anni sia per chi lo introduce sia per chi lo riceve. Nel regime precedente al decreto sicurezza il reato si configurava come illecito disciplinare sanzionato all’interno del carcere.

Per chi agevola il detenuto al 41bis nelle comunicazioni con l’esterno (anche di tipo diverso da quelle con cellulare) la pena è alzata da 1 a 4 anni a 2 a 6 anni. E’ quanto prevede il testo del dl sicurezza approvato in Cdm. Nei casi di ipotesi aggravata (ovvero se il reato è commesso da pubblico ufficiale, da incaricato di pubblico servizio o da chi esercita la professione forense) il reato passa 2 a 6 anni a 3-7 anni.

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