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“Andrea no, Andrea”: l’urlo disperato di Eleonora unica traccia del delitto di Lecce

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Lecce. Si è accanito con ferocia sui corpi di Eleonora Manta e del suo compagno Daniele De Santis. L’assassino non ha lasciato loro scampo e questa è l’unica certezza degli investigatori. A confermarlo, l’autopsia e le parole del legale della famiglia. Si sa ancora poco sul duplice omicidio del giovane arbitro e della fidanzata assassinati lunedì nel palazzo in cui erano appena andati a vivere insieme

Alcune fonti nelle ore successive al delitto, avevano parlato di una persona vicina alla coppia che è stato interrogato e su cui erano ricaduti i primi sospetti ma fonti inquirenti hanno smentito le voci.

Altre fonti, investigative, hanno fatto trapelare che si sta battendo una pista in un paese vicino a Lecce, Aradeo. “Andrea no, Andrea“, avrebbe urlato Eleonora mentre veniva uccisa a coltellate. Lo raccontano i testimoni che affermano anche di aver visto un uomo allontanarsi con un coltello in mano. Gli stesso che hanno fornito una descrizione abbastanza curata, pare infatti che la figura vista mentre fuggiva indossasse una felpa nera con cappuccio calato in testa, guanti neri e uno zainetto giallo sulle spalle.

Il delitto è avvenuto nel condominio in cui vivevano le vittime, in via Montello n.2 angolo via Martiri d’Otranto, nel rione Rudiae, nei pressi della stazione ferroviaria. L’ipotesi più probabile è che le due vittime conoscevano il loro assassino, al quale hanno aperto la porta mentre stavano cenando. Daniele indossava pantaloncini e ciabatte. Sul movente gli inquirenti non si sbilanciano e non confermano né smentiscono l’ipotesi che possa trattarsi di un delitto passionale.

Il giovane sognava di arbitrare in serie B e di andare avanti con il suo lavoro di amministratore di condominio. La sua compagna era stata da poco assunta all’Inps. lei è stata uccisa sul pianerottolo raggiunta da diverse coltellate. L’ultimo a morire potrebbe essere stato Daniele, per le scale, mentre tentava di sottrarsi alla furia omicida.

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