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Come annunciato cinque giorni fa, Antonio Ingroia si candida a sindaco a Campobello di Mazara e questo pomeriggio, intervistato dai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta“, su Radio Cusano Campus, ha commentato la sua discesa in campo.
“Il Comune è stato sciolto per tre volte per condizionamento mafioso – dice – ed è territorio del boss capomafia più ricercato d’Italia Matteo Messina Denaro, è una piccola cittadina che è simbolo del condizionamento della politica da parte della mafia, della corruzione, con sindaci che sono stati arrestati. Campobello è anche terra di rassegnazione, perchè tanti cittadini pensano che non ci sia niente da fare per cambiare le cose”-
“Prima – prosegue Ingroia – ho accolto con perplessità l’appello che mi è stato rivolto e poi sempre con maggiore convinzione. È chiaro che il sindaco non ha il compito di cercare e catturare latitanti, però se porta avanti un riavvicinamento delle istituzioni ai cittadini e
dà un esempio virtuoso di una politica non fondata su patti di scambio, dà un modello per creare un humus diverso, alternativo e concretamente anti mafioso”.
Poi l’ex pm si sofferma sulle critiche affermando di esserci abituato: “Alcuni l’hanno accolta positivamente, altri la vivono con preoccupazione perché sono stato un giudice che si è occupato di mafia. Non sono uno ‘sceriffo’, ho un progetto politico”.
La candidatura è stata promossa dal comitato “Cambiamo Campobello”, formato da cittadini e componenti di movimenti politici. Il 2 settembre, Ingroia ha pubblicato un video nella sua pagina Facebook in cui accettava pubblicamente l’onere di correre alle Amministrative nella cittadina del Trapanese.
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